di Corrado Zunino
La Repubblica, 2 marzo 2022
L’allarme dell’Onu. L’Alto commissario Grandi: “Mai visto uno spostamento di persone così rapido”. L’Alto commissario Onu per i rifugiati, l’italiano Filippo Grandi, avverte il Consiglio delle Nazioni Unite: “L’Europa affronterà presto la più grande crisi di profughi di questo secolo”.
Il ventunesimo. Alle venti di ieri sera, sesto giorno e sesta notte di guerra, con i conteggi di alcune polizie di frontiera ancora in corso e le file disumane di auto e uomini ai varchi doganali, 677.000 ucraini avevano lasciato il loro Paese. A occidente, verso Sud. E, si scopre adesso, era scappato anche un numero imprecisato di russi residenti in Ucraina. “Stiamo pianificando un’accoglienza per quattro milioni di rifugiati”, ha detto ancora Grandi. “Lavoro da 40 anni sulle crisi umanitarie e raramente ho visto uno spostamento di persone così rapido, il più grande in Europa dalla guerra nei Balcani”.
Si è attivata un’altra crisi, tra l’altro: lo spostamento di cittadini ucraini interno. Dal Donbass, da Kharkiv, da Kiev verso la parte occidentale del Paese. L’Alto commissario stima la migrazione interna in un milione di persone tenendo conto che lo sfinimento di un’attesa alla frontiera che può durare 60 ore ha portato diversi fuggitivi a tornare indietro, a Leopoli per esempio. Lo svuotamento di Kiev è di queste ore. “La situazione sta evolvendo così rapidamente che è impossibile per le organizzazioni umanitarie distribuire sistematicamente gli aiuti di cui gli ucraini hanno bisogno”.
Oltre la metà dei profughi è entrata in Polonia (377.400, l’ultimo conteggio). I ritmi della prima mattina, ieri, sono stati impressionanti: 12.000 passaggi l’ora dai nove varchi della frontiera ucraino-polacca. Nella fiumana a piedi c’era anche l’attore e regista americano Sean Penn, in fuga da Kiev mentre girava un documentario sulla crisi del Donbass. Il ministro degli Esteri polacco Zbigniew Rau dice: “Da noi arriverà un milione di profughi”. E appare prudente.
In Romania gli ingressi sono stati, dice il governo, 47.000, perlopiù da Siret. In Ungheria, ancora dati dell’Alto commissario, 94.000. In Moldavia 40.000. Altri 30.000 ai cinque accessi della Slovacchia. Un pugno di ucraini è migrato verso la Bielorussia. I Paesi dell’Est non sono l’approdo finale: almeno 35.000 profughi hanno già raggiunto Germania, Olanda, Francia, l’Europa del Sud. Il nostro Paese ne attende almeno 900.000, sostiene l’Associazione culturale europea Italia-Ucraina. Quattro volte quelli già residenti.
Nell’emergenza la sofferenza più acuta è riservata ai bambini. Con un assedio che non sta risparmiando asili e orfanotrofi, metà delle persone in transito sono sotto i 14 anni. Nell’Est dell’Ucraina 750 scuole sono state chiuse. Il segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres, sostiene che serviranno 1,7 miliardi per i prossimi tre mesi. Il virologo della Statale di Milano, Fabrizio Pregliasco, dice invece che l’esodo può far ripartire il Covid negli stati confinanti: “Solo un terzo dei cittadini ucraini è vaccinato”.